giovedì 28 gennaio 2010

Esco a fare due passi...(scusate il riferimento a Fabio Volo)


Un pomeriggio assolato di fine gennaio, faceva molto freddo, ma la testa affollata della ragazza non riuscì a fermare le gambe che così presero a camminare.E la allontanavano ad ogni passo da lui.Si rese conto che fino a quel momento era convinta che lui vivesse dentro di lei, per quel motivo non era mai sentita sola.Ma non era così, lui non c'era, nessuno c'era, solo il suo respiro,solo lei che contava meno del vento che le carezzava i capelli.
Il cuore era più veloce del ritmo dei suoi passi e vedeva sfrecciare sotto gli stivali delle foglie secche. L'ipod, non le permetteva di ascoltare la musica della strada, ma avvertiva lo scricchiolare delle foglie vittime della sua foga.

Arrivò al torrente Sangone, e quasi impaurita si avvicinò alla ringhiera di ferro grigia.Tutto le sembrava così famigliare da fare male.Le ricordava una di quelle storie che scriveva,pensò che forse il destino le stava mostrando che strada prendere.Forse la storia scritta qualche giorno prima doveva realizzarsi.
Impugnò con forza la ringhiera e ci pensò seriamente,mentre lacrime che non volevano sgorgare alla fine ebbero la meglio sull'auto controllo.Pensava a quanto inutile stesse diventando la sua esistenza.Avvertiva il sole che la scaldava e si immaginava trascinata dalle onde fredde."sarà abbastanza freddo?O sopravvivrei?".No il freddo non l'avrebbe risparmiata.Pianse e si sporse per cercare qualcosa, forse solo l'ispirazione.Ci pensava sul serio, poi si perse, perse ogni convinzione, ma si rese conto che il torrente era troppo fermo, quasi ristagnante, non l'avrebbe portata in nessun luogo.

D'un tratto scorse una piccola anatra, che sola come lei disegnava cerchi nello specchio altrimenti immutato dell'acqua.Un segno.Il vento incominciò ad increspare il torrente e gli alberi cominciarono a traballare, niente più era fermo.Tutto riprendeva vita, e si sentì meglio, piena di quella vita.My Sharona incominciò a suonare nelle orecchie e riprese a camminare.

Sulla strada del ritorno avvistò la figura di un ragazzo che sembrava volersi gettare nel fiume, ma era solo l'illusione ottica del guard reil, che strana coincidenza, pensò.

Sulla strada in salita del ritorno, inseguiva la sua ombra che sembrava tanto più forte e grande di lei, quasi la invidiò.

Poi raggiunse un bar e si fermò a prendere un caffè...


Questa storia non ha un finale, perché è appena iniziata...



Dannatamente vostra

Marì

Autolesionismo allo stato puro

La prigione che mi sono creata è così bella che stavo pensando di arredarla..

Scusa guido, piccolo scivolone ^^

lunedì 25 gennaio 2010

Dreams...A little story



C'era un volta una bambina con un pesante libro in mano. Se lo portava dietro ovunque e non permetteva a nessuno di toccarlo tanto meno di leggerlo.Era una bimba con degli occhi blu che guardava sempre tutti con un'aria trasognata come se vivesse in un mondo parallelo con l'anima e nel mondo reale col corpo.
Viveva nei tramonti arancioni di una scogliera a strapiombo sul mare e, ogni tanto, apriva furtiva il suo libro, senza farsi vedere da nessuno.Leggeva e leggeva.
Un giorno, senza poter resistere alla tentazione di spiarla, mi appostai dietro ad un pino silvestre, per attendere il suo arrivo all'ora del tramonto.
Con sorpresa m'accorsi che lei non c'era e al suo posto trovai solo il suo librone aperto sul dorso, mentre il vento curioso ne carezzava le pagine con le sue dita impalpabili.Mi avvicinai con lo stomaco chiuso per l'emozione.Toccai le pagine ruvide che sembrarono sussultare al mio contatto leggero.
Incominciai a sfogliarlo incuriosita, immersa nella purpurea atmosfera del tramonto.
Non c'erano scritte, solo immagini come istantanee di una cinepresa che si susseguivano quasi in tempo reale.
Era una città, non l'avevo mai vista prima, automobili che sfrecciavano, un ambiente tanto grigio da farmi quasi dimenticare i bei colori della mia cittadina.
Persone e volti sconosciuti continuavano a correre sotto i miei occhi desiderosi di coglierne il senso....

Boohm!!
Un grande frastuono che somigliava ad un libro chiuso all'improvviso...Buio...

Maggie ripose il suo piccolo diario segreto nell zainetto, si guardò dalla profondità dei suoi occhi blu e, una volta soddisfatta delle sue codine bionde sulla nuca, scese in strada ad aspettare che lo Scuolabus la portasse via...

Maria Cozzupoli

Seduzione

...Usa la sua stessa arma e lo renderai schiavo...

domenica 24 gennaio 2010

Amore e Ossessione




Stavo riflettendo sul fatto che...Ah buongiorno, scusate le maleducazione, vorrei condividere un pensiero balenato ora ora nella mia mente...


C'è una sottile differenza tra dipendenza a amore...La prima è un sentimento subdolo viscido che si finge amore e ti schiavizza ad un essere che ,credendosi superiore a te, ti convince che la tua vita non può andare avanti senza di lui.In effetti la dipendenza, talvolta provoca una sofferenza di gran lunga superiore all'amore, ed è un sentimento che cresce nei sotto borghi senza che tu te ne possa rendere conto, e ti ritrovi a non poter fare a meno di quel padrone austero che ti usa, ti illude con dolci parole e intanto costringe il tuo corpo schiavo a fare tutto quello che desidera solo per soddisfare il suo enorme EGO (scritto in maiuscolo per renderne l'ingenza).


D'altra parte l'amore è una rivelazione improvvisa, una consapevolezza che quasi ti sconvolge in un attimo di consapevolezza che ti porta nell'estasi della meraviglia.
Ci ho messo un , e fortuna che tengo un diario, per rendermi conto di essere stata solamente uno schiavo in quei mesi.Il vero amore puro, limpido, senza ossessioni maniacali di possessione, ma libero poiché vissuto in se stesso, l'ho vissuto e l'ho testimoniato.Questo mi rende FELICE e soprattutto, mi rendo conto che ho scardinato le pesanti catene che avevo alle caviglie e le ho lasciate lì indietro in quella strada di cemento crepata ed avvolta dalla nebbia...


E' così che vedo il passato se dovessi fare una metafora.Dopo tutto meglio tardi che mai, questa scoperta mi ha evitato un futuro di sospiri angosciati...




Consiglio di oggi:


Tenete un diario, vi aiuta nell'introspezione.


Ps per diario non intendo una telecronaca di tutto quello che vi succede, ma una sorta di block-notes dove annotare i sentimenti più estremi che state vivendo.I ricordi sono ingannevoli e spesso deformati dalla visione del presente e quindi non tarati dalla coscienza del passato durante il quale vivevate l'esperienza in questione.




Con un pizzico di polvere di fata


Marì

venerdì 22 gennaio 2010

Un cuore nella nebbia


Il suo palpitare è un'orma nella nebbia.

Musica nel silenzio di un vuoto senza stelle.

So che ci sei, ti troverò.

Nella mia solitudine un paio di mani bianche avvolgono il mio petto silenzioso.

I polmoni respirano senza ossigeno, nell'abitudine vecchia di una vita.

Tutto è così denso e fermo da sembrare un sogno che mi sotterra nelle sue acque bollenti


Piccolo pensiero per voi...


Maria Cozzupoli

venerdì 1 gennaio 2010

2010

Cari amici,
vi ho abbandonati per qualche tempo, ma sono tornata.Un nuovo anno è incominciato e non posso fare a meno di identificarlo col cadere delle foglie trasportato da un turbine di tempesta. Un sentimento nuovo e di lotta dovrebbe impossessarsi di me da un momento all'altro, ma non ne avverto nemmeno l'impalpabile presenza, non dico di essere rassegnata ma vedo scorrere gli eventi di una vita che non sento più mia. Che tristezza vero?
Questa notte ho fatto un sogno bellissimo, eppure nemmeno una particella di felicità ha stretto il mio cuore, nonostante vedessi realizzato la mia più profonda ossessione.
Okay stiamo degenerando.
Facciamo due passi indietro e perdiamoci nell'evanescente aura della luna piena, un canto nascerebbe dalla mia gola se non fosse arida e senza voce, eppure ti vedo in lontananza, vedo il mio destino pronto a sorprendermi.Devo sole tracciare una strada per raggiungerti.

Ancora tristemente vostra
Marì