giovedì 15 aprile 2010

Amore per te


Dato che il mio cuoricino ha deciso di barricarsi dietro ai muri dell'indifferenza, le parole sono rimaste intrappolate, come un acquario guardano all'esterno, ma non riescono ad uscire...In questa mia afasia, uso le parole di altri per esprimere cosa penso, sarà una scusa banale, ma la situazione dev'essere davvero grave se non riesco a scrivere... =)
Amore per te
Mango

Tutto è… pensare a te
e così ti penso
La mia carne e l’anima
fanno il cuore denso
Tu sei, tu sei, lo so
così vicina
tu sei, tu sei, lo so
Io vorrei raggiungerti
in trasparenza
Tutto è vedere te
con i vestiti e senza
Tu sei, tu sei, lo so
la mia rovina
tu sei, tu sei, lo so

È amore per te
come il sole sale e poi va giù
so che tutto il bene mio
dentro le tue braccia va a finire

Fai du du du du
Io passerei tra le tue dita
ci passerei tutta la vita
Voglio ritrovarti qui
nei miei risvegli
L’aria dei capelli tuoi
respirare voglio
Tu sei, tu sei, lo so
mai come prima
tu sei, tu sei, lo so

È amore per te
come il sole sale e poi va giù
È così vicino il blu
(guardo te)
mare così
bello non c’è
quando sorridi

Fai du du du du du
Canta così nella mia vita
fermati qui nella mia vita
E’ amore per te
tanto più da non sapere quanto
Fai du..du du du
Io passerei tra le tue dita
ci passerei tutta la vita.

Marì

domenica 11 aprile 2010


Eternamente mia

Eternamente tuo

Eternamente nostri


Ludwing Van Beethoven

giovedì 8 aprile 2010

Pensieri di viaggio


Ha ragione il mio amico Federico, viaggiare apre canali di emozioni inusuali.
Sono le 10.47 ,mi rendo conto che all'arrivo del treno mancano una ventina di minuti e me ne rallegro.La maggioranza della popolazione, quando scopre di dover attendere per più di 10 minuti un appuntamento, si innervosisce e s'affretta a cercare una maniera per ammazzare il tempo.
Ecco che quest'evento casuale mi fa affacciare ad una nuova riflessione.
La parte che preferisco degli incontri o degli appuntamenti di qualsiasi genere è l'attesa.Arrivo sempre 10 minuti in anticipo, non lo faccio consciamente, ma credo di aver bisogno del mio tempo per abituarmi all'idea che sto per vedere quella persona, o fare quella cosa.Quindi mi siedo, ascolto la musica, osservo il mondo in mutamento e mi perdo nelle mie considerazioni.Questo è il mio spazio di solitudine se pur in comunione con il resto del mondo.
Infatti quando arrivo in ritardo, o trovo la persone che dovrei incontrare lì ad aspettarmi, mi turba, quasi mi toglie l'aria.
Spendo tantissimo tempo di distaccamento da me, è un modo per calmare la mia natura sempre in movimento, con i pensieri così veloci che risulta quasi sempre impossibile contrastare, caratteristica che mi provoca sempre un senso d'ansia latente.
Il fattore interessante è questo:dalla semplice constatazione di un lato del mio carattere, parte un flash-back che vede me a 4 anni.Eccomi lì seduta sulle gradinate della scuola materna con le calze di cotone bianco e una gonna di velluto.Mio zio tardava sempre quando doveva recuperarmi.Io stavo lì buonina, con la calma estranea ad un corpicino di quell'età , immersa per minuti ad osservare le gambe affrettate che scorrazzavano da una parte all'altra:tutti avevano qualcosa da fare, un posto dove andare.Mi sfioravano quasi, ma ero invisibile ai loro occhi, dimensione ideale per me.Da sola eppure insieme a loro.Sensazione strana , difficile da spiegare.
Preferisco l'osservazione, la contemplazione all'azione(anche s epoi quello che mi da il meteriale per scrivere sono le emozioni derivanti le azioni).Credo che sia comune tra gli scrittori.
Questa è una tendenza che si riflette anche sui viaggi .Preferisco il tragitto che si compie, al fine per il quale sono partita.
Salto in groppa al mezzo di locomozione che si occuperà del mio viaggio psico-fisico,dal quale non vorrei mai scendere.
Provo un senso di nostalgia per la realtà che si crea dentro ad un abitacolo di una automobile, al vagone del treno,al sedile di un pullman, aereo o traghetto.Quella è una realtà che mi distacca da me stessa e nello stesso tempo mi pone al centro del mondo...L'eden...

martedì 6 aprile 2010

...Time...


Eccomi, come ogni pomeriggio teoricamente dovuto allo studio, mi ritrovo con il bisogno incontrollabile di battere i polpastrelli su questa mia tasteria, serva dei miei sfoghi.

A volte vorrei essere capace di suonare il piano forte, perchè la musica e le note si avvicinano molto a quello che faccio io...tessono storie nell'aria , le mie si catturano con gli occhi e si ascoltano col cuore...Le note invece raggiungono le orecchie con un danzare di seta e vibrano nell'anima come una corda tesa di violino sfiorata appena dall'archetto dei pensieri...Storie dell'essere che fanno fermare le membra in un attimo di pace...Così dovrebbe essere sempre, senza pensieri, nella semplice immobilità...


L'arte e la fotografia non sono la stessa cosa...Sono eternamente ferme e fanno muore il pensiero; l'animo parte in cerca dei loro significati,l'emozione studia la reazione giusta, mentre loro fungono da semplici suggerimenti per la direzione in cui ci si deve muovere, necessariamente.

La musica e le storie scritte, invece, sono un moto che blocca, loro evolvono e lo spirito passivamene non fa altro che assorbirle in un attimo in cui altri pensieri non hanno spazio per entrare, le emozioni nascono senza suggerimenti, tutto fa parte di un flusso che racchiude la mente, il cuore e l'anima ,il raziocinio si spegne ed un trionfo di colori esplode nell'arcobaleno che addensa l'aria di niente...

Non riesco a capire come tutto si muova incessantemente, e niente si fermi in questi istanti,se sono sempre un passo indietro è perché mi fermo..Io mi fermo e perdo il senso spazio-temporale delle cose, però forse a differenza di chi è sempre avanti, ne capisco il significato, attraverso quello che mi circonda e quello che sta dentro di me e alla fine arrivo alla soluzione delle mie angosce.C'è chi le angosce le vede passare accanto, ma non ha la voglia di fermarsi, e
quindi le lascia andare via come piume al vento, che non smuovono niente al loro passaggio nella realtà esterna, ma smembrano pian piano il rivestimento della loro psiche,un giorno queste persone si troveranno nude ed indifese senza sapere come siano arrivate a quel punto...Forse preferisco essere in ritardo, ma con le idee chiare sulla mia vita.

Questa chiarezza che spaventa è la colpevole della mia malinconia a fasi alterne e scostanti,così sono spaventata di tutto ma sempre con il coraggio di affrontare il minuto successivo.


Immobile...Marì