martedì 31 maggio 2011

Via Boston


Era un pomeriggio caldo, la primavera stava finendo e io camminavo tranquilla, con Sweet Disposition nelle orecchie a darmi il ritmo. Arrivai in via Boston e man mano che procedevo, un passo di fronte all'altro, vidi stagliarsi di fronte a me due ragazzi abbracciati. Ma non erano felici: lei piangeva, e lui in volto portava un senso di colpa che emozionò pure me, aspettatrice involontaria.
Lei diceva - Ma io sono innamorata di te! Come faccio ora?- terminò quella frase in un singhiozzo che la fece tremare nelle braccia del giovane. Lui non rispose niente, ma la strinse più forte.
In quel momento ero così vicina da poterli toccare, poi con forza passai attraverso a quest'immagine, la frantumai come se fossi passata dentro a uno specchio, e tanti frammenti di ricordo aleggiarono intorno alla strada deserta. Pensai che fosse meglio così, un ricordo così vivido
da sembrare vero, doveva essere violato, infranto e lasciare intorno a sè solo un sentore di ciò che è stato.
Lasciai la strada a testa alta, un po' più leggera. Sia io che lei, la strada.

Al prossimo ricordo.
La spietata Me :)

mercoledì 25 maggio 2011

Il libro che ti ha cambiato la vita




Noto che molte persone ricordano il primo libro che hanno letto, e lo suggellano come iniziatore della passione per la lettura. Io ricordo il primo libro che lessi da piccina, ma non è stato il mio debutto in letteratura.


Non so bene come abbia iniziato a leggere, ma mi ci sono trovata invischiata e ora non riesco più a smettere, dev'essere stato un valzer di corteggiamenti e inseguimenti senza fine, domati o fomentati dalla mia passione per la scrittura. E d'un tratto mi son trovata con cinque libri sottobraccio, foglio e penna ad annotare ciò che la crudele memoria potrebbe cancellare.


Questa è la mia storia, questa è LA STORIA, una storia che non ha inizio, perchè non può avere fine. (come nei migliori romanzi)

xoxo


Marì

domenica 15 maggio 2011

Dr(e)amatic Girl (ma che senso ha?)


Sono fuori tempo... Fuori luogo... Fuori passo. Sempre leggermente sfasata con la realtà, a un passo da quello che mi spetta e in pieno centro della catastrofe. Ma il dramma mi è sempre piaciuto, lo ammetto. Ci sguazzo bene. Però sta volta, almeno per questa volta, non tornare dall'altra. Sarei fuori ruolo, la donna sbagliata, come al solito. Ma il solito, a sto punto, ha rotto il c***.
In sostanza, regalami i miei 15 min di felicità, durante questo secondo atto. Eddai!
M.

Le cose senza un nome non esistono


Le cose senza un nome non esistono... Quindi è così che i ragazzini violenti di solito hanno poca fantasia e ridotta proprietà linguaggio per esprimere quello che provano e pensano, quindi lo stress emotivo lo sfogano attraverso la violenza. Questa è l'interessane disamina che affronta Carofiglio nel suo ultimo saggio: La manomissione delle parole. Sì la penso come lui, è questo che mi turba: non avere una parola giusta per ogni sensazione che provo. Finisco per chiamare tutto ansia. Sono intrappolata nell'afasia di sensazioni che non so nominare e quindi non so vivere, perché quello che non ha un nome non sappiamo come viverlo.
Relax take it easy. No. Ho paura.
Paura che i ricordi, quelli inconsapevoli, mi facciano edificare troppi muri e far allontanare chi mi guarda dall'altra parte del muro con un sorriso bellissimo. Ho paura di soffocare la farfalla che ho sulla spalla, di scappare, di impazzire, di innamorarmi, di scrivere, di fallire. Un po' di tutto. Ma sempre con amore
Marì

lunedì 2 maggio 2011

Le fil rouge


Invasione, immersione completa, avventata, inaspettata e quasi indesiderata.
Tremano le mie labbra mentre vengo travolta.
Ma prima di questo un filo rosso è stato tagliato dentro di me. Non so come e non lo credevo possibile eppure ho tagliato il filo e ora sei sempre più lontano alla deriva, naufraghi tra gli altri ricordi. Ed è giusto che sia così.
Quando una relazione arriva al punto che l'equilibrio si è spezzato per sempre, la fine inevitabile è questa, e ti senti bene, niente rimpianti. Anzi noto una certa libertà nei movimenti, vibro nell'etere, e nel momento in cui le fil rouge si è spazzato ho completamente cambiato direzione e ora mi trovo spaesata, spaventata anzi terrorizzata direi di cadere di nuovo e rimanere sul fondo.

Aiuto!
Marì