lunedì 28 febbraio 2011

A nudo


Spleen...Sì il mio caro Baudelaire sarebbe davvero orgoglioso di me questa sera.
Mancanza infinita di qualcosa. Non riesco a capire di che cosa, prendo delle immagini a caso nella mia mente e le accosto alla mia per capire se colmano questa mancanza, ma nessuna combacia completamente: il pittore, il ragazzo con gli occhi nocciola e oro, il padre di josephine, nessuno dei tre colma l'immagine, forse tutti insieme. Così suona male lo ammetto.
La fatidica domanda: ma perchè lo amavi?
E io che non so rispondere, mi trovo a dire perchè stavamo così bene. Ma poi cosa c'era in comune, niente. Mi accorgo che mi innamoro delle immagini che le persone trasmettono e trasferisco tutt'inotrno a loro, creando la parvenza di un'esistenza alla quale forse vorrei assomigliare. Ma la verità è che non so chi sono io, e quindi non posso capire con chi sto veramente bene. Ed è anche per questo che mi trovo bene con quasi tutti e potenzialmente potrei amare qualsiasi uomo di bell'aspetto.
Eppure mi sono innamorata di due persone ben precise. E a chiedermi il perchè, rimango senza parole, non lo capisco e questo non ha senso.
Non c'è niente di razionale in me, vago cieca seguendo solo quello che provo, e senza razionalizzare niente. Mi butto a capofitto senza analisi delle conseguenze, ma cosa sono?
Un animale? No una ragzzina. Tutto qui. Una ragazzina che si è trovata davanti ad un manichino e si è innamorata dell'effetto che fa il suo vestito, e forse per un attimo ho creduto che solo starci vicno mi avrebbe fatto sembrare bella come lui.
Che concetti complicati Marì.
Ecco forse ho capito cosa mi manca. Mi manca Maria, non l'ho mai conosciuta veramente, non lo mai amata così tanto, eppure sta simpatica ad alcuni. Non le ho mai prestato molta attenzione, l'ho buttata in prima linea a combattere battaglie che forse non avrebbe voluto vivere.
Una cosa sola so di lei, le piace scrivere e le viene anche bene (modestamente) il resto è un mistero. Mi illudo di sapere chi sono, ma forse sono solo chi mi conviene nel momento che mi conviene. Questo è un pensiero che ho già formulato, ed è spaventoso come la mia personalità possa cambiare rispetto alla persona che ho di fronte.
Il mio problema è che capisco le persone, le capisco all'istante e semplicemente dico quello che vorrebbero sentirsi dire, e rimangono affascianati da una persona che esiste solo per loro. Nemmeno chi dice di conoscermi del tutto in realtà riesce a cogliermi. Nemmeno la mia persona riesce a farlo. Il motivo è semplicemente che non so chi sono, non posso pretendere che qualcuno al di fuori di me possa capirlo.
Questa confessione così sfacciata e forte forse serve solo a me, a farmi perdere il sonno per qualche settimana e orgnaizzare qualche viaggio di ricerca spirituale. A voi spaventerà e forse mi guarderete con occhi diversi da ora, ma qualcuno sa che sono una persona molto sincera, e quindi una volta realizzata questa parte oscura del mio essere, l'ho esternata.
Ed è questo non conoscere me stessa che mi porta a rispecchiarmi negli altri, e diventano una dolce dipendenza, uno specchio in cui riconoscersi senza provare smarrimento. In loro mi ritrovo. Non ho mai riconosciuto me stessa. Non ho mai vissuto serena e realmente con la mia immagine negli occhi. C'era sempre qualcuno da dimenticare, qualcuno da amare, qualcuno di cui essere ossessionata. E io? Io dove sono stata tutto questo tempo?
Tra le fessure della mia esistenza, troppo spaventava per vivere con la mia faccia, e ne prendevo in prestito qualcuna al mal capitato che si trovava a darmi troppa corda. And it's funny, because it's true.
Sempre nascosta, sempre a gurdare con gli occhi del mio amato, a sentire quello che sentiva lui, prendere possesso della sua vita, dei suoi gusti, per sino dei suoi amici. E' terribile, ma credo sia vero. Per la prima volta mi ritrovo a prendere coscienza di non essere mai stata pienamente io. Un po' perchè non sapevo chi fossi, un po' inconsapevolmente. Ecco perchè non riesco ad accettare la fine delle storie. E' come se a ogni fine dovessi abbandonare il rifugio da me stessa. Ad ogni fine perdo il senso della mia vita, perchè è come se non ne avessi una. A parte la scrittura, io non ho niente, non sono niente.
Vivo nelle persone, attraverso le persone, a scapito della mia felicità.

Non so come salutarvi sta sera....
Marì

mercoledì 23 febbraio 2011

Il padre di Josephine


And tonight we can truly say: together we're invincible

Quando questa tastiera tace sono solo presagi positivi. E quando ricompaio nell'orizzonte di internet probabilmente qualcosa sta andando storto. Comunque miei cari lettori, riflettevo sul semplice fatto che sostanzialmente sono una stupida. Sì perché mi vesto di arroganza, sfido il mondo con la mia spezzante presenza, e al primo attaccamento emotivo mi addolcisco. Non ha senso. Non ha senso perché alla fine dei conti sono sempre e solo io, nessuno resta, anche quelli che dicono "ti amo" poi se ne vanno, e tu investi, piangi scrivi e ti attacchi come una sanguisuga a tutti i ricordi per cosa? Per stare male. E lo stare male è fine a se stesso. Non so.
Ma forse per me è ora di gioire e basta, gioire della vita che mi ha regalato esperienze nuove, un bel ragazzo da baciare, una lingua da parlare, e libri nuovi da leggere e scrivere. Adesso basta soffrire ogni volta che c'è da dire addio. Basta addii, solo arrivederci, solo begli auguri, solo sorrisi e libertà da gelosie inutili.
Ed è anche che crescendo capisco che ci sono troppe cose che mi sfuggono. Così tante che ho iniziato a catalogare cosa mi fa star bene, giusto per avere una quadra di dove andare a parare quando vengo sballottolata da affascinanti seduttori che poi puntualmente ti abbandonano nella spuma delle onde. Stando alle mie tabelle solo un aspetto non quadrava al padre di josepine per essere l'uomo perfetto : era la mancanza della presenza nell'assenza.
Sì perchè nella sua presenza nulla mancava, ma quando non c'era ecco che spariva proprio anche dal mio orizzonte. In pratica lasciava il tempo che trovava. E non lo amavo . Allora perchè sto così?
Mah
vabbè un saluto
Marì