giovedì 17 gennaio 2019

Solitudine

Mi piace assaporare la mia solitudine e la profonda malinconia che mi accompagna sempre, come il fumo della sigaretta...
Tic, tic, toc, tic il rumore dei miei passi sul pavè, passi decisi e sicuri.
Mi piace assaporare questi momenti con me stessa, perché sono nuda, nessun sorriso di (vera, falsa? Non saprei) allegria sul volto. Sono io con i miei pensieri. Tu non ci sei, gigante che occupi stanze. Gigante buono e luminoso. Se ci sei mi sento più integra. Quando non ci sei riappare Malinconia, la mia grande amica e compagna.
Questo è il periodo dei grandi cambiamenti, il periodo della mia rivoluzione. Ma non sono preoccupata. Sono come l'oceano che, nonostante le correnti interne, manifesta sempre la solita calma piatta.
Non so dove voglio andare a parare con questo post. Mi torna in mente la poesia che scrissi a 18 anni, oggi come allora ho la tempesta dentro e nonostante questo, ho una grande forza che fa calmare la mia superficie.
Pensavo l'altro giorno alla verità. Il mio baluardo è la verità, in tutti gli aspetti della mia vita. Il mio grande obiettivo è manifestarla in ogni circostanza, sarò in grado di farlo? Certo che lo farò, è un lungo percorso, e sono molto felice di averlo iniziato.

Vi abbraccio
Marì

martedì 8 gennaio 2019

Con leggerezza, bimba


Con leggerezza, bimba.
Perché appesantisci tutto? Sono una persona con due facce: una leggera, veloce, agile e l'altra con un nocciolo denso, appesantito, oscuro. Vivo costantemente in oscillazione tra l'una e l'altra, tanto che le persone accanto a me fanno fatica a capire il perché di certi cambiamenti repentini di umore.

La cosa positiva è la mia estrema determinazione: è difficile imbrigliarmi, e tanto meno assoggettarmi a qualcosa che non desidero. ho degli obiettivi chiari, in testa, ma ogni tanto mi perdo, avulsa nei miei dubbi e nelle perplessità, nella paura di soffrire o di fallire.

Penso che sia un qualcosa di comune a molti, ma a me sorprende sempre notare questa dualità di carattere. Forse perché vorrei essere un diamante: forte e privo di ombre, ma invece mi riscopro con un lato oscuro che solo con difficoltà riesco ad illuminare.

Finalmente sono libera di librarmi, eppure qualcosa è avvinghiato alle mie caviglie: un dubbio, una speranza che non oso nemmeno formulare. Una speranza che è in realtà molto vivida nella mia mente, ma che non può prendere forma nella vita reale.

Come si dice spesso "la realtà è molto più bella nella mia immaginazione", e lo è. Così vivida, illuminata, calda. E quindi passo il tempo a scrivere lettere, per ricordarmi di questi momenti, per darmi una base da cui partire, per ricordarmi che cosa desidero e a che cosa non posso rinunciare.


Non ci starete capendo niente, vero?
Mi dispiace, ma non mi è possibile essere più chiara di così.

Spero di poter scrivere qualcosa di più sensato, la prossima volta.
Un abbraccio,

Marì


martedì 1 gennaio 2019

Un bellissimo scorcio


Finalmente ho messo insieme i pezzi e ho visto il puzzle della mia vita nel suo insieme. 
Cose, luoghi, incontri e persone: erano tutti sparsi, immersi nella mia vita e io ci sguazzavo in cerca di un ordine, ma non riuscivo a vederlo perché io stessa ero un pezzo di quel puzzle.
Mi chiedono spesso perché io sia buddista, questa è la ragione: il buddismo mi dà sempre una corda a cui aggrapparmi per tirarmi su e dall'alto osservare la mia vita da una prospettiva diversa. Attenzione, io non esco mai da me stessa: sono sempre i miei occhi che riescono, però, a vedere le cose da un punto di vista inedito, illuminato.

Mi tiro su dalle situazioni e riesco finalmente a coglierle nel loro insieme. Ho visto il fardello pesantissimo che mi stavo trascinando da anni, un fardello che trasportavo con estrema serietà e dedizione, come se fosse un qualcosa di inevitabile: l'assoluta legge Kantiana. 

L'ho visto in modo molto chiaro: era fatto di relazioni pericolose, malate, di narcisisti perversi, dolore profondo e una buona dose di senso di colpa. Praticando il buddismo mi sono resa conto che questo è il karma che mi appartiene dall'infinito passato. Un karma che però, adesso, ho deciso di sciogliere, di affrontare e di lasciare alle spalle.

La sensazione di libertà è totale, una presa di coscienza profonda, e non solo a livello cerebrale, di essere libera di trasformare la mia vita, di raggiungere l'inimmaginabile e realizzare ciò desidero profondamente.

So che questo non è il solito post ricco di struggimento e sofferenza, ma è giusto darvi una visione completamente diversa di me. Una me che finalmente si sente libera dalle catene dei sensi di colpa. Una me ritrovata, guarita e finalmente integra.

Vi terrò aggiornati sui passi successivi.

La ritrovata me,

NHRK

Marì