venerdì 12 febbraio 2010

Felicità, pensieri di una bimba che si rifiuta di crescere


E se per caso mi fermassi un momento e pensassi:Ma io sono felice?Dato che il concetto della felicità, insieme a quello dell'amore è uno dei più largamente dibattuti questo ci fa rendere conto di quanto sia labile ed indefinito.
Non c'è una formula per definire la felicità per questo l'uomo le da un peso così grande ed ha sempre la sensazione di non riuscire mai a catturarla veramente.Quindi eccomi qui a pensare cosa significhi per me la felicità, Shopenauer direbbe che vi sono solo attimi di felicità intervallati dalla noia e dal dolore...Troppo pessimistico.
Io so che esistono questi momenti, frammenti di tempo intrappolati tra una parola e l'altra, che le distanziano talmente tanto da farti scordare come si usano.E rimani così senza niente da dire, ma con il "tutto" nell'anima.Gli occhi rimangono accecati da questa inesplicabile emozione, mentre il cervello comincia a perdersi tra i meandri di colore.
Quello che rimane di queste scosse è solo il pallido calore di un sorriso interno,e qualche farfalla che non smettere di battere le ali quando il ricordo di esse risale in superficie da sotto i pesanti pensieri ordinari.
Avverti che un nuovo mondo sta nascendo dal calore che scalda lo stomaco attraverso una fonte inconoscibile.Mi sento così quando un nuovo pezzo viene partorito dalla mia mente, e quando...Beh qui non si può dire, ma credo che possiate capire.
Sono banalità, parole già sentite, trite e ritrite, ma da un'emozione particolare avvertirne la consapevolezza, mentre si prova uno stato d'animo simile.
Sono attimi fuggenti, fulminei , repentini, incatturabili, che restano sospesi come bolle di sapone nella solita aria di finta serenità che respiriamo, e molto lontani dal ghiacciato mare del dolore.
Siamo sempre sospesi in questa realtà:Con i piedi sul bagnoasciuga dell'oceano di dolore che rischia l'alta marea senza seguire le fasi lunari; la testa fra le nuvole delle idee galleggianti sulla serenità che quando incominciano a rovesciare la pioggia di buone intenzioni e incontrano gli occhi aperti in quella direzione formano le bolle di sapone della felicità così leggera e fragile da volare via con il primo alito caldo della malinconia.
Amore è riuscire ad avere il complice sguardo sullo stesso mondo incantato e con una boccetta di sapone liquido cominciare a creare nuove bolle di sapone, sembrano piccoli arcobaleni fatti della sostanza dei sogni:ecco lo scenario della mia vita molto più colorato e infantile.Infantile come me.
Ancora bimba scavo l'orizzonte con lo sguardo strabico, appoggiata su di una scogliera a strapiombo sul mondo della mia fantasia.


Uno sguardo sognante da quassù

Marì

4 commenti:

  1. sarai anche una bimba che si rifiuta di crescere (e credo che lo siamo un po' tutti)... ma con una grande anima, stanne certa.

    Qualche volta passo, lo sai.. :)

    Agnese.

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  2. Ciauuuu Agne!!
    grazie mille perchè mi presti attenzione!
    Spero tu sti meglio, eti stia divertendo lì in quel de Paris!!
    Un Bacione

    a presto spero!!

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  3. Bisognerebbe mutare il percorso delle bolle di sapone, cercando di non farle infrangere inevitabilmente per terra o tra le dita di qualche bambino dispettoso.
    Qual è l'espediente?
    In primo luogo, è possibile renderle infrangibili e imporgli una solidificazione più longeva senza trucchi e inganni?
    In secondo luogo, quali sono le emozioni che possiedono la forza di farle volare come fossero gonne volteggianti all'aria che fuoriesce da una grata?
    In poche parole, dargli consistenza senza togliere la magia è possibile? Pongo questioni e non dò risposte... probabilmente perchè non mi interessano. La speranza e che queste bolle non diventino di cera e sfuggano al destino di Icaro.

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  4. Gonne volteggianti all'aria che fuoriesce da una grata...Interessante...Stai chiedendo come si fa ad essere felici..
    Io sono qui che mi chiedo la stessa cosa e mi limito a dare un quadro della realtà che vivo e sento ogni giorno.
    So che con alcune persone mi sento bene, sgravata dal fardello delle paranoie tipiche dell'esistenza infantile, come la mia.
    Nei tuoi occhi a volte sgorgo la gioia, aggrappati ad essa e fatti cullare nella sua musica.
    Io ti vedo.

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