venerdì 7 maggio 2010

L'aquila


Una volta un'aquila volava su di un mare la cui calma piatta lo faceva sembrare un'immagine rubata ad un quadro.Volava e nel suo volo tagliava la brezza leggera della primavera fondendosi con la purpurea densità del tramonto.I profumi che giungevano dal suolo erano rimasugli di vita in corso di svolgimento.
Sorrisi e carezze di ragazzi che costruivano pezzi di storia.
Poi raggiunse un lido in cui il cielo sempre più scuro incominciava a portare i nuvoloni carichi di saette bianche come il sorriso di L mentre stringeva a sè il corpo di Maria lì sulla spiaggia.
Il vento sembrava volerseli portare via, ma lui fermo nei piedi scalzi affondati nella spiaggia morbida, continuava a sorridere,con quello sguardo la cui luncentezza era resa più vivida da quella strana luce che filtrava le nubi.Un azzurrro così intenso da valicare la voglia di correre al riparo che avrebbe avuto Maria in un altro momento, non fosse che la pioggia che le incollava i capelli al viso non faceva altro che accuire la voglia di stringerlo più forte a sè.
...Maria avrebbe voluto che le cose fossero andate così...Accovacciata su una sedia sdraio per la piscina, giocherella con l'ebra verdissima del parto, mentre pensieri come questi trottano senza sosta e senza logica nella parte interna dei suoi occhi,
E' maggio sì, ma L non c'è, ed è lì da sola a cercare di vivere senza sentire il peso della solitudine...
Una farfalla azzurra le si poggia sulla spalla, un passo e via una nuova storia da scrivere e da raccontare.

Maria Cozzupoli
ps.L è una lettera presa a caso...non ci sono congetture dietro ;)

2 commenti:

  1. La farfalla, ti si è posata sulla spalla...ora non sei più sola. C'è lei che ti ricorda che con uno sbatter d'ali puoi varcare la porta della nuova storia...
    un bacio

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  2. Grazieeeee !!!!!Ma poi come mai non eri nel pieno delle tue facoltà mentali?cosa ti è capitato???

    Un abbraccio ti sono vicina Marì

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