Forse talvolta mi astenevo dallo scrivere perchè avevo la assurda pretesa che ogni cosa, ogni piccola cosa che nasceva dalla mia penna avrebbe dovuto essere un'opera d'arte
mercoledì 22 dicembre 2010
La memoria del futuro
Guardo al passato quando cercavo di ricostruire i tasselli della storia che mi divorava l'anima, senza riuscire a trovare una quadra. Era come se tutte le vicende fossero nascoste dentro di me, e inizialmente ne vedevo solo qualche spot, così a caso. Epoi pian piano, la luce ha illuminato tutti gli eventi e mi ha resa partecipe della storia che n'è uscita fuori. Mi sento poco responsabile della stesura del mio libro. Sono stata una spettatrice, come un lettore che passivamente scopre e assorbe gli avvenimenti.
Eppure ero io a scrivere, io colpita dai flash.
Ma a voi scrittori è mai capitata una sotria simile?
Mi sento euforica!
Bacioni non vedo l'ora di potervi far leggere la mia opera..
Marì
Il raggio è riempito di miele
Il raggio è riempito di miele
i tuoi occhi son pieni di sole.
I tuoi occhi, mia rosa, saranno cenere
domani, e il miele continuerà
a riempire altri raggi.Non mi fermo a rimpiangere i giorni passati
- salvo una certa notte d’estate –
e anche l’ultima luce dei miei occhi azzurri
ti annuncerà lieti giorni futuri.
Un giorno, madre natura dirà: “Mia creatura
hai già riso, hai già pianto abbastanza”.
E di nuovo, immensa
sconfinata, ricomincerà
la vita, senza occhi, senza parola, senza
pensiero…
Nazim Hikmet
Questa poesia pesa così tanto, che con la sua importanza si è incisa da qualche parte dentro di me. Ho una profonda speranza che si realizzi.
sabato 18 dicembre 2010
Dediche spezzate
A (...) per la forza e il coraggio con cui i suoi occhi nocciola e oro non hanno mai abbandonato la strada...
Non apparirà mai questa dedica sul mio libro, peccato, c'è chi i treni riesce a prenderli in tempo e chi ti butta sulle rotaie con la sola forza del fiato che riversano del mondo, togliendo l'aria che respiri e buttandoti al fondo di un burrone.
Ma passiamo a noi.
Vi dedico un attimo di euforica ispirazione in un normalissimo soggiorno in biblioteca:
Marì
sabato 4 dicembre 2010
...Romanticism...
Cari amici,
Se non mi si è vista in questo periodo è perché sono stata travolta dall'ispirazione che mi sta facendo concludere il mio tanto travagliato romanzo. Non so se sarà mai un'opera degna del nome, ma rappresenta un periodo di vita che vorrei archiviare.
Non è vero che si scrive solo con la soffrenza, da quando sono serena, scrivo molto meglio e, non essendo coinvolta emotivamente, le opere iniziano ad avere un senso anche per gli altri, non solo per me che scrivo.
Purtroppo l'ispirazione per le poesie, quando non si è tromentati scarseggia. Comunque passiamo a noi.
Ho fatto diverse riflessione in questo periodo.
La prima tra queste è sul romanticismo (ps. Adesso sono single e si parla in generale ogni rif è puramente casuale). Io non sono così cinica perché non credo nell'amore, non credo nelle coppiette, che è diverso.
Penso siano stomachevolmente dolciastre, peggio un un Babbà con la panna.
Io sono più concreta, un po' come Neruda "T'amo come s'amano certe cose oscure, segretamente tra l'ombra e l'anima". Potrei uccidere se m'arriva il messaggio del mattino con su scritto: "buongiorno principessa", perchè 1 il poverino stravolge tutto il senso de "La vita è bella", se avesse voluto riferirsi a quello, e 2 essere svegliata dal trillo del cellulare e in più leggere che non si stia incendiando una casa, per me è troppo. Mi spiace uccidere i sogni delle disney-dipendenti, ma è una questione di prinicpio.
Se amo non ho biosgno del tuo buongiorno, perchè ti ho dentro in ogni istante, le conferme esteriori mi servono con atti reali e concreti. Le parole sono così labili che la mattina un uomo può dire di amarti e la sera uscire allegramente con un'altra.
Le promesse sono una cosa che non faccio mai, o quasi, perchè nel momento in cui le fai il tuo umore potrebbe non essere quello di una vita intera, ma una distorsione dello spazio che ti circonda per effetto di un entusiasmo passeggero. Preferisco ogni giorno avere la sfida di riconquistare ed essere corteggiata dal mio uomo, preferisco non fidarmi delle parole. Scelgo di vivere il presente secondo dopo secondo, consapevole del fatto che per natura, niente resti com'è, e tutto cambi in attimi di cui non abbiamo il controllo e non l'avremo mai. Mi piace vivere con questa certezza e accetare che il mio uomo possa dirmi "Non ti amo più", lo accetterei perchè la vita cambia, chiude strade inaspettatamente, ed è il modo in cui costruisci una strada nuova che definisce come sei.
Preferisco pensare che un uomo non si sia innamorato di me e io ci sia stata male da morire, non perchè fosse l'uomo giusto, ma perchè quel dolore mi sta portando lontano. E tuttavia sempre più vicino all'uomo che ogni giorno, senza bisogno di promesse, saprà ricordarmi cosa sia l'amore.
La penso così: Ogni minuto passato con un uomo sbagliato è un minuto perso con l'ipotetico uomo giusto.
Quindi basta piangersi addosso, e definiamoci come donne, prima di basare la felicità su una cosa effimera ed evanescente come l'amore romantico. Se sei indipendente da qualsiasi cosa o persona, niente può buttarti giù per un lungo periodo.
Avevo bisogno di sfogare la mia protesta contro le coppiette!!!
Ora vi saluto
From Marì with love
venerdì 19 novembre 2010
“Nel momento in cui sono debole, sono forte”
Perché capirsi è così difficile?Perchè capire richiede tutto questo impegno? Perché se fosse semplice smetteremmo di cercare, di evolverci di diventare uomini day by day…
Ma è quando finalmente accendi la luce dove avevi tirato una pesante tenda di velluto, in quel momento che ti senti uomo.
“Nel momento in cui sono debole, sono forte”diceva San Paolo, sembra una di quelle frasi fatte senza significato,ma non è così e non lo capisci finchè non lo sperimenti. Quando c’è una falla nel sistema, quando c’è una crisi e allarmi si accendono da ogni dove hai la possibilità di scegliere: proteggerti e nascondere il danno, oppure affrontare la crisi e capire cosa l’abbia provocata e quindi riparare l’intero sistema.
Almeno riconoscere i propri limiti e smetterla di nasconderli è un gran passo avanti.
Quando ti senti così piccolo da voler sparire,quello è il momento di mettersi davanti allo specchio e vedere dov’è che sanguina l’anima.
Non bisogna mai smettere di chiedersi dov’è che sbagliamo, cos’è che ci fa sentire inadeguati e mai pronti di fronte alla vita. Cos’è che ci fa comportare sempre allo stesso modo?Cos’è che ci fa fallire o vincere ogni volta?
Smetterla di piangersi addosso e risolvere i problemi è un bel modo per stare al mondo…
Xoxo
Marì
martedì 9 novembre 2010
Rifiuto, Rabbia, RIMPIANTO,depressione, accettazione.
Mi manca, non c’è molto da dire, mi manca, anche se la sua mancanza riesco a non sentirla drogandomi di realtà. Ma quando mi fermo è terribile, niente tiene chiusa quella porta e mi travolge con tutta la sua luce spalancata su di me. Non riesco fisicamente a scacciare tutte quelle immagini e questo sentimento soffocante di rimpianto. Sono consapevole di tutte le cose che si dicono in queste circostanze, so che arriverà anche per me e bla bla, ma sapete meglio di me che quando ami non puoi accettare di pensare a qualsiasi altra persona. Non ce la fai La sfida più dura da affrontare ogni giorno è il rifiuto E’ terribile il rifiuto, così terribile che alla fine ti senti tu stesso un rifiuto, accettare che lui non stia pensando a te, perché non gli importa proprio di come stia andando avanti la tua vita, semplicemente ti ha scartato e va avanti, pensa ad altre o ci prova o fa il cretino con belle ragazze, e a volte si ricorda che ci sei stata, ma è un pensiero di ego che si gonfia delle sue conquiste, non una mancanza. Non un suo sentimento è simile al tuo, perché a te sembra di soffocare a pensare a queste cose che a lui non sfiorano nemmeno lontanamente i pensieri. Lui ride, tranquillo e soddisfatto, con la coscienza pulita per essere stato sincero. E tu che soccombi a tutto questo e ti sembra di poter affogare da un momento all’altro. Devi capire che per lui sei solo un possedimento, un pezzo di terra che ha conquistato, e se è geloso è solo perché sei una sua proprietà e si ricorderà di te solo nel momento in cui qualcuno minaccerà il suo possedimento. Di te Maria, non gli importa nulla, nulla.
Basandoci sulla teoria delle fasi del dolore sono alla terza, ho già passato: Rifiuto, rabbia e ora rimpianto. Mi manca depressione(che in realtà ho vissuto per tutto il tempo) e accettazione.
martedì 2 novembre 2010
martedì 26 ottobre 2010
bruciare tutto, divorare la vita e non fermarsi mai.
Io non mollo, perché sono una persona straordinaria e anche se a volte mi comporto come se non lo fossi. Lei resta sempre dentro di me, nascosta o forse protetta da una corazza che si preoccupa di somatizzare i colpi esterni.
Il mio sogno, credo si sia capito, è principalmente di finire il mio libro e se non sto scrivendo è solo perché la mia autostima ha avuto un picco in negativo e ho paura di scrivere e vedere che non sono in grado di farlo.
Eppure eccomi di fronte alla tastiera che non mollo il mio destino nemmeno per un minuto.
A volte stare al mondo è particolarmente difficile, e diciamocelo quello che mi irrita di più è ascoltare frasi fatte, proverbi e modi di dire. Mi viene un’orticaria su tutto il corpo e sono costretta a smettere di respirare e cambiare aria.
Potete consolare le vostre vite inconsolabili con le frasi fatte, perché la mia vita non è catalogabile. La mia vita non ha bisogno di modi di dire pronti per ogni occasione. Non ha bisogno della compassione, la disprezza. Ha bisogno del fuoco vivo con il quale brucio tutto quello che mi tocca.
Se stai leggendo sappi che ti ho mentito. Io non smetterò di lottare, non ho mai smesso e non credo di poter smettere. Non è una cosa che riguarda me, non è un discorso egoistico: io non ho bisogno di un uomo al mio fianco, sennò ne starei già cercando un altro, non ho bisogno di sesso, perché l’avrei fatto. E’ solo che ti amo, ma non mi perdo d’animo. Io la vita la divoro, se non sarai con me vorrà dire che ho sbagliato i miei calcoli, quando, già da lontano ,sapevo che saresti stato Tu.
Questo grande errore di valutazione sarà la base per la mia evoluzione, ma tu ci sari comunque. Sei la mia persona, tu ci sarai sempre…Sempre.
lunedì 18 ottobre 2010
Attimi
venerdì 8 ottobre 2010
Sciarpa
venerdì 27 agosto 2010
In cammino
martedì 10 agosto 2010
Come il fiume che scorre
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato...
martedì 27 luglio 2010
Dalla pesantezza alla leggerezza
Non mi appartiene più, quasi ne sorrido della sofferenza che mi schiacciava le viscere, ne rido e mi sento stranamente leggera.
Dalla pesantezza alla leggerezza, il cuore mi si fa leggero quasi prende il volo. Non sei più una minaccia per nessuno, nemmeno per me stessa e questa sì che è una grande rivincita.
Tu sei Thomas di Kundera e io fortunatamente non ero la tua Teresa, forse sono stata per un po’ Sabina, ma niente di più e questo mi rende forte, incontaminata dalla debolezza che spezza le azioni e ti rende schiava di un amore sconfinato e di una dipendenza quasi parassitaria verso di te!
La leggerezza è uno stato dal quale non voglio andarmene, niente vestiti pesanti, niente valigie, sofferenze passeggere e volatili come piume, che mi sfiorano e mi abbandonano in un batter di ciglia. La pesantezza mi ha tolto troppe visuali, da quassù tutto è più piccolo e perde di importanza…Formichine all’orizzonte della mia vita improvvisamente piena e libera al tempo stesso…
Un abbraccio alato
Marì
lunedì 26 luglio 2010
Fix you
Perdo tutto eppure dentro di me ho tutto... Vivono in me emozioni così forti da farmi perdere per giorni.
Forse torno
La dico spesso questa frase, perchè alla fine chi si perde prima o poi torna sempre.. Io torno sempre. L'emozione più grande è quella di avere la sensazione di non sapere dove ci si trova, ma in qualche modo l'istinto ci riporta sempre a casa...
When you try your best, but you don't succeed
When you get what you want, but not what you need
When you feel so tired, but you can't sleep
Stuck in reverse
And the tears come streaming down your face
When you lose something you can't replace
When you love someone, but it goes to waste
Could it be worse?
Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you
And high up above or down below
When you're too in love to let it go
But if you never try you'll never know
Just what you're worth
Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you
Tears stream down on your face
When you lose something you cannot replace
Tears stream down on your face
And on your face I...
Tears stream down on your face
I promise you I will learn from my mistakes
Tears stream down on your face
And on your face I...
Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you
sabato 12 giugno 2010
Qualche pensiero...Sarebbe troppo presuntuoso chiamarli aforismi...
Scrivo per poter toccare il mio pensiero con le dita.
Nella vita tutto ha una fine, la forza per accettarla è un atto di coraggio assoluto.
E poi ci sono quelle melodie che s'attaccano alle pareti della tua cassa toracica e ti strizzano forte i polmoni, lasciandoti senza respiro.
Je veux juste une dernière danse
venerdì 11 giugno 2010
Ad uno stronzo qualunque...
Se la morte
fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un'acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poichè la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni
senza un perchè
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa
perchè tu mi fai vivere,
perchè mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto
e impreciso
che è la morte di ogni poeta
E cerco di tenere lo stomaco saldo, di non pensare a quanto insignificante mi appaia ora il nostro rapporto.
E' una rassegnazione forzata. Io volevo combattere, ma tu hai battuto in ritirata, hai mollato senza tirare bandiera bianca. Mi hai abbandonata senza un addio.
E questa soffocante indifferenza, sopportabile solo dall'alienazione che porta lo studio.
La morte, con te, è giunta più volte. Ma forse, questa volta, a morire sei tu.
Scompari dal sostrato della mia psiche, perdi di dimensione. E' bastato lo spillone della tua mancanza di rispetto a bucare e sgonfiare quel fantoccio di plastica che eri tu.
E' finita davvero e me ne vanto.Anche se so che giungeranno nuove crisi per la tua mancanza, so anche che adesso la forza per superarle nasce dall'odio ed è nutrita dal disgustoso amaro che mi hai lasciato in bocca.
Questa volta ho le armi per combattere il tuo demone e , guarda un pò, sei stato tu a darmele.
A mai più
Marì
domenica 30 maggio 2010
sabato 29 maggio 2010
Love letter
mercoledì 26 maggio 2010
Ti incontrerò alla brezza della sera
E' una poesia che ho scritto due anni fa...leggermente modificata
Osservo il volo delle rondini
Si poggiano sul mare di sensazioni
E allargano cerchi di silenzio
Che nell’anima pace infondono
E nel cuore tempesta agitano
Le grida del silenzio mi incutono
Un terrore celato e nascosto
Un palpitante fremito d’azione
Dietro ad una maschera limpida
L’anima canta sulle urla del cuore
E capii d’amarti dal vento
Distrugge ma da forza di costruire
Ti amai come il sole che da lungi
Mi osserva,illumina e scalda
Mi fusi in te come gabbiano
Nella purpurea malinconia della sera
E capii di amarti nel sogno
Di fragranti risate puerili
Come il profumo che’l passato rimembra
E ti coglie nel colpevole giorno
Ricordando il buio del cuore
E capii di amarti dall’immagine
Della libertà del mio amore
E del tuo corpo che è svanito
Un palpitare d’ali di farfalla
Il tuo seguito è magia e vita
Rumore di un battito di ciglia
E capii di amarti da sola
Udendo il pesante tonfo di gocce
Dalle finestre nella realtà
Alle camere della dimenticanza
E capii d’amarti dal suono
Del suo sorriso sulla mia pelle
Se continuerò a vagare per valli
Se volerò su posti che parlano
Di te e di me
Semmai ti arriverà il mio pensiero
Sappi che ti aspetterò e ti
Incontrerò alla brezza della sera...
venerdì 21 maggio 2010
Il Ragazzo e la Ballerina
lunedì 10 maggio 2010
Euforia del mio mestiere...
Credo di non aver scritto io il mio libro per intero. Perché le idee sono arrivate come proiettili provenienti da fonte incerta che hanno incendiato la mia mente di spunti, poi parole incontenibili sono sgorgate come sangue dalla mia bocca, solo in un secondo momento ho rivisto tutto, ma ne sono certa c’è una parte dentro di me che è un essere separato, probabilmente geniale, a volte riesce a comunicare con me e mi suggerisce quello che mi serve per proseguire.
E quando questi proiettili mi colpiscono trafiggendomi, gli occhi mi si svuotano e non vedo più niente, non sento più niente, rimango incollata a quell’idea con la folle paura che possa sparire da lì a pochi istanti se non la imprimo su di un foglio immacolato e reduce del mio entusiasmo che rischia di divorare tutto quello che ha intorno.
Vivo imprigionata nei miei simboli. Tutto quello che scrivo nelle mie piene capacità mentali non è altro che la razionalizzazione dei miei pensieri astratti e senza logica che vorrebbero restare così senza che nessuno ci mettesse le mani sopra. Scrivo e scrivo, a volte sono solo stronzate senza senso, ma diventa una dipendenza dalla quale è difficile uscire,mi sento così legata a quello che scrivo, che lo accudisco come un bambino in fasce correggendone gli errori. Mi capita persino di sentirmi gelosa degli occhi altrui che rubano le mie parole così confusamente sensate da essere apprezzate. Inspiegabilmente vorrei poter essere l’unica posseditrice del segreto della mia essenza.
Razionalmente non sono in grado di mettere insieme un’idea sensata, ma poi arrivano questi momenti mistici in cui tutto sembra essere stato illuminato dai riflettori fino a quel momento rimasti spenti sulla scena che mi mancava per concludere la mia storia.
Ed è una sensazione di euforia impossibile da contenere non la stanchezza non la fame né la sete riescono a distrarti:tu sei quello che scrivi, e quello che scrivi era in te, solo che non riuscivi a vederlo fin a quell’istante.
… Evanescente … Forse qui, forse no
Marì
venerdì 7 maggio 2010
L'aquila
Una volta un'aquila volava su di un mare la cui calma piatta lo faceva sembrare un'immagine rubata ad un quadro.Volava e nel suo volo tagliava la brezza leggera della primavera fondendosi con la purpurea densità del tramonto.I profumi che giungevano dal suolo erano rimasugli di vita in corso di svolgimento.
Sorrisi e carezze di ragazzi che costruivano pezzi di storia.
Poi raggiunse un lido in cui il cielo sempre più scuro incominciava a portare i nuvoloni carichi di saette bianche come il sorriso di L mentre stringeva a sè il corpo di Maria lì sulla spiaggia.
Il vento sembrava volerseli portare via, ma lui fermo nei piedi scalzi affondati nella spiaggia morbida, continuava a sorridere,con quello sguardo la cui luncentezza era resa più vivida da quella strana luce che filtrava le nubi.Un azzurrro così intenso da valicare la voglia di correre al riparo che avrebbe avuto Maria in un altro momento, non fosse che la pioggia che le incollava i capelli al viso non faceva altro che accuire la voglia di stringerlo più forte a sè.
...Maria avrebbe voluto che le cose fossero andate così...Accovacciata su una sedia sdraio per la piscina, giocherella con l'ebra verdissima del parto, mentre pensieri come questi trottano senza sosta e senza logica nella parte interna dei suoi occhi,
E' maggio sì, ma L non c'è, ed è lì da sola a cercare di vivere senza sentire il peso della solitudine...
Una farfalla azzurra le si poggia sulla spalla, un passo e via una nuova storia da scrivere e da raccontare.
Maria Cozzupoli
ps.L è una lettera presa a caso...non ci sono congetture dietro ;)
Real life
giovedì 15 aprile 2010
Amore per te
e così ti penso
La mia carne e l’anima
fanno il cuore denso
Tu sei, tu sei, lo so
così vicina
tu sei, tu sei, lo so
Io vorrei raggiungerti
in trasparenza
Tutto è vedere te
con i vestiti e senza
Tu sei, tu sei, lo so
la mia rovina
tu sei, tu sei, lo so
È amore per te
come il sole sale e poi va giù
so che tutto il bene mio
dentro le tue braccia va a finire
Fai du du du du
Io passerei tra le tue dita
ci passerei tutta la vita
Voglio ritrovarti qui
nei miei risvegli
L’aria dei capelli tuoi
respirare voglio
Tu sei, tu sei, lo so
mai come prima
tu sei, tu sei, lo so
È amore per te
come il sole sale e poi va giù
È così vicino il blu
(guardo te)
mare così
bello non c’è
quando sorridi
Fai du du du du du
fermati qui nella mia vita
E’ amore per te
tanto più da non sapere quanto
Fai du..du du du
Io passerei tra le tue dita
ci passerei tutta la vita.
Marì
giovedì 8 aprile 2010
Pensieri di viaggio
Sono le 10.47 ,mi rendo conto che all'arrivo del treno mancano una ventina di minuti e me ne rallegro.La maggioranza della popolazione, quando scopre di dover attendere per più di 10 minuti un appuntamento, si innervosisce e s'affretta a cercare una maniera per ammazzare il tempo.
Ecco che quest'evento casuale mi fa affacciare ad una nuova riflessione.
La parte che preferisco degli incontri o degli appuntamenti di qualsiasi genere è l'attesa.Arrivo sempre 10 minuti in anticipo, non lo faccio consciamente, ma credo di aver bisogno del mio tempo per abituarmi all'idea che sto per vedere quella persona, o fare quella cosa.Quindi mi siedo, ascolto la musica, osservo il mondo in mutamento e mi perdo nelle mie considerazioni.Questo è il mio spazio di solitudine se pur in comunione con il resto del mondo.
Infatti quando arrivo in ritardo, o trovo la persone che dovrei incontrare lì ad aspettarmi, mi turba, quasi mi toglie l'aria.
Spendo tantissimo tempo di distaccamento da me, è un modo per calmare la mia natura sempre in movimento, con i pensieri così veloci che risulta quasi sempre impossibile contrastare, caratteristica che mi provoca sempre un senso d'ansia latente.
Il fattore interessante è questo:dalla semplice constatazione di un lato del mio carattere, parte un flash-back che vede me a 4 anni.Eccomi lì seduta sulle gradinate della scuola materna con le calze di cotone bianco e una gonna di velluto.Mio zio tardava sempre quando doveva recuperarmi.Io stavo lì buonina, con la calma estranea ad un corpicino di quell'età , immersa per minuti ad osservare le gambe affrettate che scorrazzavano da una parte all'altra:tutti avevano qualcosa da fare, un posto dove andare.Mi sfioravano quasi, ma ero invisibile ai loro occhi, dimensione ideale per me.Da sola eppure insieme a loro.Sensazione strana , difficile da spiegare.
Preferisco l'osservazione, la contemplazione all'azione(anche s epoi quello che mi da il meteriale per scrivere sono le emozioni derivanti le azioni).Credo che sia comune tra gli scrittori.
Questa è una tendenza che si riflette anche sui viaggi .Preferisco il tragitto che si compie, al fine per il quale sono partita.
Salto in groppa al mezzo di locomozione che si occuperà del mio viaggio psico-fisico,dal quale non vorrei mai scendere.
Provo un senso di nostalgia per la realtà che si crea dentro ad un abitacolo di una automobile, al vagone del treno,al sedile di un pullman, aereo o traghetto.Quella è una realtà che mi distacca da me stessa e nello stesso tempo mi pone al centro del mondo...L'eden...
martedì 6 aprile 2010
...Time...
venerdì 26 marzo 2010
Parole che compongono il mio flusso di coscienza..qua e là...senza senso
lunedì 22 marzo 2010
giovedì 18 marzo 2010
Home....
lunedì 22 febbraio 2010
Attimi di sconforto...per fortuna passeggeri
mercoledì 17 febbraio 2010
Ain't no sunshine when she's gone...
Non fa più caldo da quando lei è via
Manca il sole da quando se n'è andata
E tutte le volte che se ne va, sta via troppo a lungo
Mi chiedo dove sia andata stavolta
Mi chiedo se se ne sia andata per sempre
Bellissima =)
lunedì 15 febbraio 2010
Cielo
venerdì 12 febbraio 2010
Felicità, pensieri di una bimba che si rifiuta di crescere
Non c'è una formula per definire la felicità per questo l'uomo le da un peso così grande ed ha sempre la sensazione di non riuscire mai a catturarla veramente.Quindi eccomi qui a pensare cosa significhi per me la felicità, Shopenauer direbbe che vi sono solo attimi di felicità intervallati dalla noia e dal dolore...Troppo pessimistico.
Io so che esistono questi momenti, frammenti di tempo intrappolati tra una parola e l'altra, che le distanziano talmente tanto da farti scordare come si usano.E rimani così senza niente da dire, ma con il "tutto" nell'anima.Gli occhi rimangono accecati da questa inesplicabile emozione, mentre il cervello comincia a perdersi tra i meandri di colore.
Quello che rimane di queste scosse è solo il pallido calore di un sorriso interno,e qualche farfalla che non smettere di battere le ali quando il ricordo di esse risale in superficie da sotto i pesanti pensieri ordinari.
Avverti che un nuovo mondo sta nascendo dal calore che scalda lo stomaco attraverso una fonte inconoscibile.Mi sento così quando un nuovo pezzo viene partorito dalla mia mente, e quando...Beh qui non si può dire, ma credo che possiate capire.
Sono banalità, parole già sentite, trite e ritrite, ma da un'emozione particolare avvertirne la consapevolezza, mentre si prova uno stato d'animo simile.
Sono attimi fuggenti, fulminei , repentini, incatturabili, che restano sospesi come bolle di sapone nella solita aria di finta serenità che respiriamo, e molto lontani dal ghiacciato mare del dolore.
Siamo sempre sospesi in questa realtà:Con i piedi sul bagnoasciuga dell'oceano di dolore che rischia l'alta marea senza seguire le fasi lunari; la testa fra le nuvole delle idee galleggianti sulla serenità che quando incominciano a rovesciare la pioggia di buone intenzioni e incontrano gli occhi aperti in quella direzione formano le bolle di sapone della felicità così leggera e fragile da volare via con il primo alito caldo della malinconia.
Amore è riuscire ad avere il complice sguardo sullo stesso mondo incantato e con una boccetta di sapone liquido cominciare a creare nuove bolle di sapone, sembrano piccoli arcobaleni fatti della sostanza dei sogni:ecco lo scenario della mia vita molto più colorato e infantile.Infantile come me.
Ancora bimba scavo l'orizzonte con lo sguardo strabico, appoggiata su di una scogliera a strapiombo sul mondo della mia fantasia.
giovedì 4 febbraio 2010
Il fiume(27-12-09)
Durante quelle giornate di un giugno soffocante, la scuola era finita e mi ritrovavo ogni mattina con la ruvida sensazione della roccia sotto i piedi. Alcuni schizzi freddi del fiume inumidivano le mie guance paffute mentre, con un legnetto senz’anima, scioglievo le immagini dei miei ricordi che scorrevano veloci insieme all’acqua cristallina. Le mie trecce color mogano risuonavano alla brezza leggera che mi portavano da lontano le voci di Rosalie, mia sorella, e dei bambini con cui giocava. Un tappeto d’erba verdissima li incorniciava in un quadretto che sapeva d’antico, Rose praticamente identica a me, lasciava i suoi capelli color platino disordinati sul corpo esile.
-kate!- volevano che giocassi con loro, ma il fiume sentiva sempre la mia mancanza quando l’abbandonavo.
Così ogni mattina nel vestitino di lino bianco che la mamma aveva rammendato per me, ascoltavo la voce del fiume che , insieme a quella del vento sembrava suonare la musica che ascoltava sempre mio papà di un certo Debussy. Mi innamoravo delle figure in fuga continua tra un masso e l’altro che il fiume, bonario com’era, mi mostrava. Erano le mie speranze da bambina trasfigurate in realtà del futuro e io sorridevo nell’immaginarmi a nuotare nelle sue acque e fondermi con esso per assaporarne il gusto e farmi travolgere dall’onda di vita che solo lui avrebbe saputo regalarmi.
Alla fine l’amore così grande mi prese fra le mani e mi abbracciò nel nostro restare eternamente insieme.
…
Quella mattina mi svegliai pesante, la maglietta appiccicata all’addome e un senso di vuoto penetrante. Mi alzai tentoni dal letto cercando di non farmi del male con gli oggetti stranamente disposti nella casetta che mi sembrava diversa da sempre. Alla fine dell’impresa avvertii la sensazione fresca e viscida della ceramica del lavandino.
Quando attivai l’interruttore della luce, un terrore improbabile fece palpitare il mio cuore in maniera disumana. Una sconosciuta allo specchio imitava le espressioni che dovevano essere dipinte sul mio volto. Tastai il groviglio di capelli biondi cercando disperatamente invano le miei trecce mogano solitamente infiocchettate con nastri di seta bianca. Indagai inorridita le curve di un corpo troppo cresciuto per una sola notte di sonno.
Quella ragazza sarà stata sulla ventina, ed io avevo appena nove anni.
In preda al panico corsi fuori dalla baita di legno inciampando sui mobili di cui non ricordavo l’esistenza, poi la luce riflessa sul prato verdissimo, inondò la mia vista per un attimo angosciata nella ricerca della roccia a me famigliare.
Eccola.
Ero fremente dall’idea di cosa avrei visto una volta affacciata sul fiume.
-buongiorno Rosalie-finalmente trovai quello che stavo cercando, la voce di Kate che mi calmò con i suoi soliti racconti.
Parlarono, si ritrovarono, come sempre dai dieci anni dalla morte di Kate.
Maria Cozzupoli
giovedì 28 gennaio 2010
Esco a fare due passi...(scusate il riferimento a Fabio Volo)
Il cuore era più veloce del ritmo dei suoi passi e vedeva sfrecciare sotto gli stivali delle foglie secche. L'ipod, non le permetteva di ascoltare la musica della strada, ma avvertiva lo scricchiolare delle foglie vittime della sua foga.
Impugnò con forza la ringhiera e ci pensò seriamente,mentre lacrime che non volevano sgorgare alla fine ebbero la meglio sull'auto controllo.Pensava a quanto inutile stesse diventando la sua esistenza.Avvertiva il sole che la scaldava e si immaginava trascinata dalle onde fredde."sarà abbastanza freddo?O sopravvivrei?".No il freddo non l'avrebbe risparmiata.Pianse e si sporse per cercare qualcosa, forse solo l'ispirazione.Ci pensava sul serio, poi si perse, perse ogni convinzione, ma si rese conto che il torrente era troppo fermo, quasi ristagnante, non l'avrebbe portata in nessun luogo.
Autolesionismo allo stato puro
Scusa guido, piccolo scivolone ^^
lunedì 25 gennaio 2010
Dreams...A little story
Viveva nei tramonti arancioni di una scogliera a strapiombo sul mare e, ogni tanto, apriva furtiva il suo libro, senza farsi vedere da nessuno.Leggeva e leggeva.
Un giorno, senza poter resistere alla tentazione di spiarla, mi appostai dietro ad un pino silvestre, per attendere il suo arrivo all'ora del tramonto.
Con sorpresa m'accorsi che lei non c'era e al suo posto trovai solo il suo librone aperto sul dorso, mentre il vento curioso ne carezzava le pagine con le sue dita impalpabili.Mi avvicinai con lo stomaco chiuso per l'emozione.Toccai le pagine ruvide che sembrarono sussultare al mio contatto leggero.
Incominciai a sfogliarlo incuriosita, immersa nella purpurea atmosfera del tramonto.
Non c'erano scritte, solo immagini come istantanee di una cinepresa che si susseguivano quasi in tempo reale.
Era una città, non l'avevo mai vista prima, automobili che sfrecciavano, un ambiente tanto grigio da farmi quasi dimenticare i bei colori della mia cittadina.
Persone e volti sconosciuti continuavano a correre sotto i miei occhi desiderosi di coglierne il senso....
Boohm!!
Un grande frastuono che somigliava ad un libro chiuso all'improvviso...Buio...
Maggie ripose il suo piccolo diario segreto nell zainetto, si guardò dalla profondità dei suoi occhi blu e, una volta soddisfatta delle sue codine bionde sulla nuca, scese in strada ad aspettare che lo Scuolabus la portasse via...
Maria Cozzupoli
domenica 24 gennaio 2010
Amore e Ossessione
Ci ho messo un pò, e fortuna che tengo un diario, per rendermi conto di essere stata solamente uno schiavo in quei mesi.Il vero amore puro, limpido, senza ossessioni maniacali di possessione, ma libero poiché vissuto in se stesso, l'ho vissuto e l'ho testimoniato.Questo mi rende FELICE e soprattutto, mi rendo conto che ho scardinato le pesanti catene che avevo alle caviglie e le ho lasciate lì indietro in quella strada di cemento crepata ed avvolta dalla nebbia...