
A volte mi capita di piangere ancora…Quando il passato mi afferra per la gola alle spalle, senza preavviso. Ma non si tratta di reale tristezza, piuttosto di un’abitudine ormai radicata in me. Il passato mi assale e come un arco riflesso le lacrime incominciano a scendere sulle mie gote incontrollate, e impalpabili, indifferenti quasi alle emozioni tutt’altro che disperate nel mio petto.
Non mi appartiene più, quasi ne sorrido della sofferenza che mi schiacciava le viscere, ne rido e mi sento stranamente leggera.
Dalla pesantezza alla leggerezza, il cuore mi si fa leggero quasi prende il volo. Non sei più una minaccia per nessuno, nemmeno per me stessa e questa sì che è una grande rivincita.
Tu sei Thomas di Kundera e io fortunatamente non ero la tua Teresa, forse sono stata per un po’ Sabina, ma niente di più e questo mi rende forte, incontaminata dalla debolezza che spezza le azioni e ti rende schiava di un amore sconfinato e di una dipendenza quasi parassitaria verso di te!
La leggerezza è uno stato dal quale non voglio andarmene, niente vestiti pesanti, niente valigie, sofferenze passeggere e volatili come piume, che mi sfiorano e mi abbandonano in un batter di ciglia. La pesantezza mi ha tolto troppe visuali, da quassù tutto è più piccolo e perde di importanza…Formichine all’orizzonte della mia vita improvvisamente piena e libera al tempo stesso…
Un abbraccio alato
Marì
Non mi appartiene più, quasi ne sorrido della sofferenza che mi schiacciava le viscere, ne rido e mi sento stranamente leggera.
Dalla pesantezza alla leggerezza, il cuore mi si fa leggero quasi prende il volo. Non sei più una minaccia per nessuno, nemmeno per me stessa e questa sì che è una grande rivincita.
Tu sei Thomas di Kundera e io fortunatamente non ero la tua Teresa, forse sono stata per un po’ Sabina, ma niente di più e questo mi rende forte, incontaminata dalla debolezza che spezza le azioni e ti rende schiava di un amore sconfinato e di una dipendenza quasi parassitaria verso di te!
La leggerezza è uno stato dal quale non voglio andarmene, niente vestiti pesanti, niente valigie, sofferenze passeggere e volatili come piume, che mi sfiorano e mi abbandonano in un batter di ciglia. La pesantezza mi ha tolto troppe visuali, da quassù tutto è più piccolo e perde di importanza…Formichine all’orizzonte della mia vita improvvisamente piena e libera al tempo stesso…
Un abbraccio alato
Marì