giovedì 30 giugno 2016

Momenti di trascurabile felicità






Ho pensato spesso, come ho scritto in altri post sul blog, in relazione a momenti di calma “forse un giorno penserò che questa è la felicità”, però ieri sera e altre sere prima, non ho formulato questo pensiero, ho pensato, invece: “No, cazzo, questa è la felicità”.

E cos'è questa felicità? Me stessa seduta su un balconcino con il pavimento di pietra, su una sedia di legno, i piedi appoggiati sulle inferriate gelide della ringhiera, che fumo, sì so che non dovrei, e l’aria è gelata, e il cielo nero di Torino che mi avvolge completamente, e di là la mia passione che brucia, dopo aver fatto l’amore nella stanza incasinata, dopo l’intimità, il piacere, la sbandata. Quell’attimo per me era felicità assoluta, senza screzi, senza nuvole, senza perplessità. Sola, ma con il mondo dentro e fuori di me. 

Marì
Ps avrei dovuto pubblicare prima un altro post in cui vi racconto che fine io abbia fatto, ma arriverà dopo, questo è un frammento istintivo.
Ciao, né