venerdì 19 aprile 2013

La vendetta del sesso è l'amore


Angela Carter 
La passione della nuova Eva
pp.194, traduzione di Barbara Lanati, 
Feltrinelli, Milano 1984

Angela Carter, una delle scrittrici più originali del nostro tempo, non è ascrivibile ad una corrente letteraria definita, poichè troppo poliedrica per poter essere classificata, in questo romanzo introduce l'osceno nell'arte, indescrivibile nella scrittura, e lo fa in un discorso stilisticamente perfetto rendendo questa opera unica.
Evandro, un professaore di letteratura partito per l'America per lavorare con un po' di quella speranza che gonfia i bagagli dei viaggiatori europei, approda in un universo claustrofobico e dominato dal caos e dallo squallore: la rilucente New York dell'immaginario collettivo è stata spazzata via dalla follia, dalla bramosià e avidità umana, dalla rivoluzione. 
Il relismo magico di Carter emerge da subito, con l'incontro del protagonista con un vecchio alchimista che crea lingotti d'oro; in seguito Evandro viene attratto Leilah, una figura quasi fantasica, una donna selvatica, fortissimamente sensuale, che lo attrae quali come una malia. Con lei incomincia una relazione puramente sessuale, senza un coinvolgimento emotivo da parte sua. Disgraziatamente qualche tempo dopo Leilah rimane incinta, ma lui non vuole prendersene la responsabilità e la abbandona.
Quello di Evandro è un viaggio, ma più che un viaggio sembra essere una fuga: dai problemi, salla sua identità, dalle sue responsabilità di uomo, e questa fuga non può portare che a un annichilimento del suo essere a partire dalla sua parvenza fisica. Dopo aver abbandonato Leilah, Evandro tenta di iniziare un secondo viaggio, e sceglie come sua meta il deserto. Ma sarà proprio il deserto a inglobarlo nelle sue dune, e a privargli di tutto per poi restituirlo nuovamente alla città in preda al caos più totale.
Questo non si può definire un romanzo di formazione, ma di dissoluzione: è come un incubo, in cui il protagonista non vedrà mai il risveglio, è come se l'America lo avesse fagocitato nei labiritinti della sua follia, senza dargli nessuna possibilità di uscita. Nel deserto, il destino di Evandro incomincia a precipitare pericolosamente, e la sua identità viene distrutta nelmomento che viene catturato da una sacerdotessa di Beluah, Sofia, e portato in una comunità di sole donne, in cui l'uomo viene considerato come un essere inferiore e animalesco.
Alcune recensioni definiscono il libro come un manifesto femminista in cui le donne dominano sugli uomini, si sarebbe potuto dar credito a questa tesi se li romanzo si fosse fermato a questa parte, in cui una grottesca Dea alta due metri e massiccia come un colosso, stupra l'inerme Evandro per raccogliere il suo sperma e avviare la nuova specie perfetta; i suoi piani sono infatti quelli di trasformare il giovane in una donna,  (vi riesce dopo una lunga serie di interventi) e poi fecondarla con il suo stesso sperma, generdando così un essere conchiuso in se stesso quindi geneticamente puro.
Tuttavia, le donne in questo romanzo hanno l'aspirazione a diventare esseri indipendenti, ma non riescono a  dominare l'uomo, anzi qui ad essere messo in discussione è il rapporto di genere con se stesso che non riesce ad accettarsi. Non è un mondo di sole donne, ma è un mondo di universi isolati, quelli di genere che richiusi in se stessi non riescono a comunicare tra loro se non tramite la violenza, come il poeta Zero con le sue concubine. Il non accettare la propria identità sassuale è incarnato dall'attice Tristessa, la donna idolatrata da Evandro per la sua sublime bellezza, e considerata come una delle più belle donne del mondo, che si scopre infine essere invece un uomo. E questo scambio di identità porterà il protagonista ad innamorarsi di Tristessa e concepire da lui il suo primo figlio. 
Dunque il perturbante, l'indiescrivibile, e l'osceno mescolati in questa visione ironica e dissacrante di un'America folle e malata che ingloba gli sfortunati che approdano nelle sue sponde. 
Ma, ancora non c'è solo questo, anche il sentimento d'amore fa ingresso nelle tematiche del romanzo, esplicato nel breve motto nell'ultima pagina: "La vendetta del sesso è l'amore", con queste parole Carter, non solo malinconicamente conclude l'unica storia d'amore del libro, quella tra Tristessa e la nuova Eva, ma anche sottolinea come la virilità e i rapporti tra i generi siano falliti, e la punizione di Evandro per aver usato inizialmente Leilah solo per il sesso è quella di essersi innamortato tragicamente di un'uomo, nagando così definitivamente l'uomo dentro di sé.
Maria Cozzupoli