venerdì 21 febbraio 2014

Why is the measure of love loss?

Scritto sul corpo
Jeanette Winterson, 1992



Ho letto questo libro più volte sia in italiano che inglese, e quello che mi preme dire prima di iniziare qualsiasi pensiero è che non si può comprendere appieno il romanzo senza averlo letto anche in inglese. Non è così per qualsiasi opera? Sì, ma questo è tanto più vero quanto un’opera da prosa si trasforma in poesia. Scritto sul corpo è un poema in prosa, la maggior parte delle frasi ha una musicalità e una poeticità che sono impossibili da rendere in italiano.


Ho riletto questo libro più volte, perché è un libro denso, c’è una vita intera dentro ed è anche una prova di scrittura sperimentale. La prima volta che lo lessi, non compresi i numerosissimi riferimenti che Winterson ha disseminato nel testo, la sensazione è quella che lei abbia voluto rifare il modernismo. Già dalle prime pagine in cui dice “Non piove da tre mesi. Gli alberi scavano sonde sotto terra, inviano radici di riserva nel suolo arido, radici che aprono come fossero rasoi ogni vena gonfia d’acqua” introducendo il tema Eliotiano della natura arida, dalla landa desolata, The Waste Land, letteralmente, più avanti farà riferimento a Joyce, e soprattutto si sente in modo quasi fisico la presenza di Angela Carter, dalle wonderings in giro per un Londra illuminata dalla luce bianca della luna, all’erotismo fisico e profondo, ai riferimenti ai gigli e alla Camera di Sangue. 


Quando leggi Scritto sul corpo, improvvisamente qualsiasi altro testo sull’amore o sulla complessità dei sentimenti risulta scontato o banale, superficiale come minimo. Ti sega in due come una lama circolare, per riprendere un’espressione che la scrittrice usa ogni tanto, ti entra dentro e ti fa rivalutare tutte le sensazioni che hai provato fino ad allora. Rispecchia un’introspezione molto profonda un amore che viene vissuto in tutte le sue dimensioni, ma soprattutto, come cita il testo, nella dimensione corporea, fisica.


Cos’è a rendere un libro degno di entrare nella storia più degli altri? Uno dei fattori è quello di restituire al mondo ciò che gli appartiene e renderlo universale. Ovvero offrire situazioni e interpretazioni della vita che si rivelano così reali da diventare quasi una legge, e allora quando riconosci una tua esperienza, quando ti riconosci in un personaggio, quando i personaggi incominciano a vivere, allora quello che hai in mano è un pezzo di letteratura. E Scritto sul corpo non è un romanzetto qualsiasi, è la vita catturata in frammenti scollegati. È il sentimento che emerge e ti risucchia in un mondo per certi aspetti onirico. Come onirica è la caratterizzazione della voce narrante, il cui genere rimane incerto fino all’ultima pagina. Da segnalare, qui è la differenza tra la versione italiana e quella inglese: nella versione originale si intuisce che a parlare sia una donna, mentre nella traduzione italiana viene resa quasi come una voce maschile, a torto e truffando (anche se magari in buona fede) la comprensione completa del messaggio nel libro.


Vi lascio alle parole della Winterson (scusate se le ho tirate su un po’ in inglese e un po’ in italiano)


Voglio che tu venga da me senza passato. Le frasi che hai imparato, dimenticale. Dimentica di aver frequentato altre stanze da letto, altri luoghi. Vieni da me come se fosse la prima volta. Non dire mai che mi ami fino al giorno in cui me lo dimostri

Your hand prints are all over my body

Stavi attenta a non dire le parole che presto sarebbero diventate il nostro altare privato. Io le avevo già dette molte altre volte lasciandole cadere come monete nel pozzo dei desideri, sperando che si avverassero. Le avevo già dette molte volte ma non a te.

Non mi ritengo una persona insincera ma se dico che ti amo e non lo intendo cos'altro sono?


I love you and my love for you makes any other life a lie.


Marì

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