mercoledì 22 luglio 2009

Notte...William Shakespeare


Galoppate veloci, voi destrieri
Dai piedi di fuoco, verso la dimora
Di Febo! Un auriga come Fetonte
Vi frusterebbe verso Occidente e farebbe
Subito calare la notte nuvolosa.Stendi la tua fitta cortina, o notte
Propizia all'amore, così che gli occhi
Della luce possano chiudersi e Romeo
Balzare tra queste braccia non sentito
E non visto. Gli amanti possono compiere
I loro riti amorosi illuminati dalla bellezza;
O, se l'amore è cieco, s'accorda meglio
Con la notte. Vieni, notte cortese,Signora dall'abito austero, tutta
In nero, e insegnami come perdere
Una partita vincente, giocata per una coppia di Verginità immacolate. Col tuo nero manto
 Incappuccia il sangue che furioso mi batte
Sulla guancia finché l'amore inesperto
Si faccia audace e consideri l'atto
Di vero amore semplice modestia.Vieni, notte. Vieni, Romeo.Vieni, tu giorno nella notte, perché
Sulle ali della notte tu giacerai
Più bianco della neve fresca sul dorso di un corvo.
Vieni, notte gentile.Vieni, notte amorosa dalle nere
Ciglia. Dammi il mio Romeo.E quando io morirò prendilo e taglialo in piccole stelle: lui renderà
Il volto del Cielo così fine
Che tutto il mondo s'innamorerà della notte
Cessando di adorare il sole superbo.Oh! Io ho comprato la casa dell'amore
Ma non l'ho posseduta; e sebbene venduta,
Non sono stata ancora goduta.
Questo giorno è tedioso come la notte prima d'una festa
Per un bimbo impaziente che ha il vestito nuovo
E non può indossarlo.

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